Ludwig Feuerbach (Landshut 1804 - Rechenberg, Norimberga 1872) è tra i critici più influenti della religione, elaborò una filosofia umanistica di ispirazione materialistica che influì anche sul giovane Karl Marx.
La sua attività filosofica è stata divisa in tre periodi: quello hegeliano (1828-1838), quello umanistico (fino al 1845) e quello naturalistico (1845-1866).
Il problema principale della filosofia di Feuerbach è la liberazione dell'uomo dai molti vincoli che lo incatenano, a partire da quello religioso, che lo rende dipendente da una potenza superiore ritenuta divina. A tale argomento è dedicata la sua opera maggiore, "l'essenza del cristiansimo", che segna il passaggio da una concezione teologica (quella Hegeliana) a una antropologica, detta anche "umanismo" per la centralità attribuita alll'uomo naturale e sensibile.
Feuerbach ritiene che l'oggetto della filosofia debbano essere l'uomo come essere naturale e concreto, le condizioni di vita materiali delle persone.
Afferma che la religione genera alienazione infatti comporta la rinuncia della propria essenza a favore di un essere estraneo e trascendente pertanto l'abbattimento della religione diventa presupposto dell'emancipazione.
La sua attività filosofica è stata divisa in tre periodi: quello hegeliano (1828-1838), quello umanistico (fino al 1845) e quello naturalistico (1845-1866).
Il problema principale della filosofia di Feuerbach è la liberazione dell'uomo dai molti vincoli che lo incatenano, a partire da quello religioso, che lo rende dipendente da una potenza superiore ritenuta divina. A tale argomento è dedicata la sua opera maggiore, "l'essenza del cristiansimo", che segna il passaggio da una concezione teologica (quella Hegeliana) a una antropologica, detta anche "umanismo" per la centralità attribuita alll'uomo naturale e sensibile.
Feuerbach ritiene che l'oggetto della filosofia debbano essere l'uomo come essere naturale e concreto, le condizioni di vita materiali delle persone.
Afferma che la religione genera alienazione infatti comporta la rinuncia della propria essenza a favore di un essere estraneo e trascendente pertanto l'abbattimento della religione diventa presupposto dell'emancipazione.