giovedì 21 novembre 2019

LUDWIG ANDREAS FEUERBACH


Ludwig Feuerbach (Landshut 1804 -  Rechenberg, Norimberga 1872) è tra i critici più influenti della religione, elaborò una filosofia umanistica di ispirazione materialistica che influì anche sul giovane Karl Marx.
La sua attività filosofica è stata divisa in tre periodi: quello hegeliano (1828-1838), quello umanistico (fino al 1845) e quello naturalistico (1845-1866).
Il problema principale della filosofia di Feuerbach è la liberazione dell'uomo dai molti vincoli che lo incatenano, a partire da quello religioso, che lo rende dipendente da una potenza superiore ritenuta divina. A tale argomento è dedicata la sua opera maggiore, "l'essenza del cristiansimo", che segna il passaggio da una concezione teologica (quella Hegeliana) a una antropologica, detta anche "umanismo" per la centralità attribuita alll'uomo naturale e sensibile.
Feuerbach ritiene che l'oggetto della filosofia debbano essere l'uomo come essere naturale e concreto, le condizioni di vita materiali delle persone.
Afferma che la religione genera alienazione infatti comporta la rinuncia della propria essenza a favore di un essere estraneo e trascendente pertanto l'abbattimento della religione diventa presupposto dell'emancipazione.


HEGEL: RAPPORTO SERVO-PADRONE

Il rapporto servo padrone è per Hegel un momento dell’autocoscienza , momento che nasce dallo scontro dato dal co-esistere dell’io con l’altro-da-sé. Questo scontro è necessario alla coscienza per inverarsi e rivelarsi come ” essere in sé e per sé”. Il suddetto scontro non ha MAI come esito la morte dello Spirito( è impossibile,infatti, che questo cessi di esistere; al massimo può avvenire la morte del corpo) MA il SOGGIOGAMENTO dell’una o dell’altra parte. Questo soggiogamento consiste nel RAPPORTO SERVO/PADRONE. Il secondo, avendo raggiunto la coscienza della necessità della morte (come rivelazione dell’Assolutezza del nostro Spirito, la quale può avvenire solamente tramite la sua antitesi), non ne ha timore e mette a rischio la vita del corpo. Nella vittoria diviene PADRONE. Il SERVO è invece colui che ha voluto preservare il proprio corpo e per questo subisce un soggiogamento. Il padrone gode dei servigi di quest’ultimo e ne risulta che questo disimpara a fare ciò che il servo ora fa per lui. Il servo,nel frattempo, dipendendo dalle COSE che fa per il suo padrone, diventa anch’egli COSA(si parla di coscienza servile). Essendo il servo cosa, il padrone non lo riconosce come polo dialettico con il quale confrontarsi MA Solo affrontando il confronto con l’altro-afferma Hegel- la coscienza del padrone puo’ automigliorarsi attraverso il processo triadico( tesi, antitesi,sintesi). Al contrario il servo vede il padrone come polo dialettico. Difatti, la coscienza del servo , pur apparentemente negata dalla servitù( poiché la suddetta coscienza va, tramite questa, a corrispondere a quella del padrone) ; in realtà si invera tramite il lavoro servile: si rivela tramite la negazione della negazione( negazione della servitù). Assistiamo quindi ad un rovesciamento delle parti. Il servo imparando a fare ciò che il padrone disimpara a fare , diventa indipendente dal padrone ; mentre il padrone ora dipende dal servo.