giovedì 26 marzo 2020

HENRI BERGSON

Per Bergson la vita della coscienza coincide con la memoria, della quale riconosce tre aspetti: il ricordo puro, il deposito inconscio di tutte le esperienze passate mantenute nella forma in cui si eran presentate in origine; il ricordo-immagine, l'atto con cui quel passato si materializza qui e ora; e la percezione, la facoltà che ci lega al mondo esterno.
L'organo che fa da mediazione e da filtro tra i contenuti del ricordo puro e le esigenze della realtà è il cervello.
Il filosofo fonda la sua concezione su una distinzione fondamentale: quella tra "tempo della scienza", esteriore e misurabile, e "tempo interiore o vissuto", il tempo della durata, trascurato dalle scienze sperimentali ma essenziali per la nostra identità di uomini il cui passato è costantemente conservato nel presente.
Nel 1907 con l'evoluzione creatrice Bergson estende all'universo intero la sua visione spiritualistica, indicandone lo slancio vitale, l'energia profonda che anima il mondo e lo porta a oggettivarsi in forme di vita sempre più elevate dal punto di vista del'organizzazione. L'evoluzione di tale forza originaria è definita creatrice in quanto non ha principi al di fuori di sé e da essa si origina la materia stessa. Lo slancio raggiunge il suo vertice nell'uomo, l'essere dotato di intelligenza e di intuizione. L'intelligenza è indispensabile per la vita pratica ma soltanto l'intuizione consente una vera conoscenza della realtà.


martedì 17 marzo 2020

A DANGEROUS METHOD

Dopo aver studiato Freud, ho trovato interessante la visione del film "A Dangerous Method". In questo film si può approfondire molto bene la biografia di Freud e il suo l'incontro con Jung, che è stato molto importante per la sua carriera.
Lo consiglio.


SIGMUND FREUD

Secondo Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, esiste una dimensione inconscia della vita psichica. Egli quindi traforma radicalmente l'immagine dell'IO, della coscienza e della personalità. L'uomo è dominato da pulsioni di cui non ha il pieno controllo e caratterizzato da profondi conflittti interiori. La via privilegiata di accesso all'inconscio è per Freud l'interpretazione dei sogni, che secondo lui sono l'espressione dei desideri più profondi.

Freud in quella che viene chiamata "prma topica" individua tre zone distinte all'interno della personalità dell'uomo: conscio, inconscio, preconscio.
Il conscio è la zona consapevole, l'inconscio quella inconsapevole e il preconscio è caratterizzato da contenuti temporaneamente inconsapevoli ma passibili di accedere alla coscienza. Secondo lui esiste inoltre un processo di difesa, la rimozione, che consiste in una particolare forma di oblio con cui l'uomo respinge nell'inconscio le pulsioni inconciliabili con le istanze morali.
Dopo il 1923 elabora una "seconda topica", cioè una seconda descrizione della psiche. Essa individua tre istanze fondamentali: L' Es, il Super IO e l'IO. 
L'Es rappresenta le nostre pulsioni, il Super IO la coscienza morale e l'IO il luogo della mediazione.
Tale struttura conflittuale della psiche è all'origine della formazione delle nevrosi.

Freud delinea un'innovativa teoria della sessualità. La pulsione sessuale viene indicata con il termine libido. La plasticità e il metamorfismo della libido consentono a Freud di comprendere il meccanismo di fomazione delle nevrosi e le perversioni sessuali. Quest'ultime appaiono come il diverso orientamento assunto dall'energia sessuale a causa di particolari ostacoli incontrati nel corso del suo sviluppo. Questa concezione dinamica della libido conduce Freud alla scoperta della sessalità infantile e delle sue tre fasi: orale, anale e genitale, distinta a sua volta in fallica e genitale. Alla fase fallica risale l'origine di quello che freud definisce il "complesso di Edipo", cioè gli affetti e le emozioni che si sviluppano nel bambino e nella bambina in relazione alle figure genitoriali.

Secondo Freud la società, la morale e la religione derivano dall'esigenza del gruppo sociale di contenere ed elaborare istinti e pulsioni universali ma inaccettabili: da qui si creano i tabù. Le norme di una società, della morale o della religione, sono per Freud modalità di repressione.






venerdì 6 marzo 2020

SOREN KIERKEGAARD

Kierkegaard affronta il tema della scelta tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un'assunzione di responsabilità. 
Individua tre stadi dell'esistenza: la vita estetica, etica e religiosa.
La vita estetica è vissuta nell'istante e nella continua ricerca del piacere (Don Giovanni e Johannes), implica la dispersione del soggetto e conduce alla noia e alla disperazione.
La vita etica è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità (marito), comporta la sottomissione alle regole della famiglia e della società, conduce alla percezione della propria inadeguatezza morale e al pentimento.
La vita religiosa implica il salto della fede che è paradosso e scandalo per la ragione umana (Abramo), comporta un rapporto esclusivo tra l'individuo e Dio.
Kierkegaard afferma che l'uomo è ex-sistenza, può trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro ed è progettualità e possibilità. 
Pertanto l'uomo, di fronte ad essa, prova un senso di angoscia, di timore indefinito di sbagliare. La scelta esistenziale è sempre decisione tra alternative opposte, contraddittorie, fra estremi inconciliabili. 
L'altro sentimento fondamentale che caratterizza l'esistenza umana è la disperazione, che riguarda anch'essa la possibilità, ma non riferita al mondo, come nel caso dell'angoscia, bensì all'essere stesso del soggetto. Quest'ultimo è infatti lacerato da un'interna contraddizione. La disperazione che ne deriva è la "malattia mortale" dell'uomo che, in ogni caso non riesce e non può conciliarsi con se stesso e trovare la pace.