venerdì 6 marzo 2020

SOREN KIERKEGAARD

Kierkegaard affronta il tema della scelta tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un'assunzione di responsabilità. 
Individua tre stadi dell'esistenza: la vita estetica, etica e religiosa.
La vita estetica è vissuta nell'istante e nella continua ricerca del piacere (Don Giovanni e Johannes), implica la dispersione del soggetto e conduce alla noia e alla disperazione.
La vita etica è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità (marito), comporta la sottomissione alle regole della famiglia e della società, conduce alla percezione della propria inadeguatezza morale e al pentimento.
La vita religiosa implica il salto della fede che è paradosso e scandalo per la ragione umana (Abramo), comporta un rapporto esclusivo tra l'individuo e Dio.
Kierkegaard afferma che l'uomo è ex-sistenza, può trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro ed è progettualità e possibilità. 
Pertanto l'uomo, di fronte ad essa, prova un senso di angoscia, di timore indefinito di sbagliare. La scelta esistenziale è sempre decisione tra alternative opposte, contraddittorie, fra estremi inconciliabili. 
L'altro sentimento fondamentale che caratterizza l'esistenza umana è la disperazione, che riguarda anch'essa la possibilità, ma non riferita al mondo, come nel caso dell'angoscia, bensì all'essere stesso del soggetto. Quest'ultimo è infatti lacerato da un'interna contraddizione. La disperazione che ne deriva è la "malattia mortale" dell'uomo che, in ogni caso non riesce e non può conciliarsi con se stesso e trovare la pace.

Nessun commento:

Posta un commento